Tutti ormai sanno che cosa sono gli esport, abbreviazione di electronic sports ovvero sport elettronici. Esistono fin dagli anni Ottanta ma il book di videogiochi a livello agonistico e professionistico cresce a dismisura in questi decenni di forte corsa di innovazioni digitali, informatiche e social.
La famosa sedia da gamers che prende le forme delle poltrone dei piloti di formula uno o degli aerei, affolla le camere dei giovani, di informatici, geek e esperti o appassionati di fotografia o videomaking, degli stessi creatori di videogiochi. Parlare di gamers professionisti e creatori professionali di videogiochi oggi non è più una rarità, anzi aumentano i corsi di formazione sempre più specializzati e all’avanguardia. E anche i grand brand ci investono, pensiamo ad Amazon, Intel, Microsoft, Samsung.
Un settore multidimensionale e multisettoriale, interessa anche al mondo betting
Perché offrono i computer o i software o servizi poco importa, quello degli esports è un settore che offre grandi opportunità e guadagni ma attenzione, perché una mossa o strategie sbagliate e si affonda, racconteremo a breve un caso importante. Concludiamo dicendo che, anche le agenzie delle scommesse online (clicca qui) offrono quote su gare esports, non sono accessibili ai minori ma il settore è seguitissimo dai giovani per questo esperti e istituzioni gli danno attenzione e si inizia a parlare di una nuova e maggiore legislazione dedicata.
Esports: dagli RTS a Moba
Quindi gli esports sono competizioni di videogiochi di livello agonistico e professionistico. Si parla di giochi in modalità multigiocatore, come ad esempio League of Legends che ha un suo sito dedicato alla modalità esports. I generi di videogiochi competitivi per gli espors sono RTS, FPS, MMO e Moba. I tornei prevedono sempre arbitri, commentatori specializzati, grandi agenzie di marketing e organizzazione sia quando questi sono fisici che online. La pandemia ha fatto crescere soprattutto gli eventi competitivi online ma le grandi sale e i grandi incontri annuali si sono ripresi nel tempo per non perdere il grande movimento di visitatori e turisti che fa bene agli sponsor e alle città e società coinvolte.
Cenni di storia sugli esports
Abbiamo detto che gli esports hanno origine negli anni Ottanta, sbagliato 😉 Ebbene, la prima competizione organizzata di videogiochi fu organizzata il 19 ottobre 1962 all’Università di Stanford. Torneo di Spacewar, un ancora famoso sparatutto ambientato nell’universo. Non c’è da stupirsi se un’università organizza e da attenzione al mondo dei videogiochi, non c’è da stupirsi dello sponsor della famosa rivista Rolling Stones che offrì come primo premio l’abbonamento annuale alla rivista. Secondo torneo storico di esports più importante, sempre negli Stati Uniti e organizzato dalla Atari, una società produttrice di videogames e hardware. L’evento venne organizzato negli anni ottanta, torneo di Space Invaders che attirò oltre diecimila partecipanti. Il mito di E.T nascerà nel 1982 perché tra cinema e leggende i viaggi della luna e la speranza di poter visitare marte alimentavano immaginario e credenze popolari su alieni, navicelle. I videogiochi inglobavano un po’ questo spirito.